Il modello relazionale si basa sul concetto matematico di “relazione”, fornisce linguaggi semplici, ma al tempo stesso potenti, con cui esprimere le operazioni per l'accesso e la manipolazione dei dati. Le relazioni hanno una rappresentazione naturale per mezzo di tabelle, il concetto di relazione è insito anche nell’aggregazione dei dati sulla base dei vincoli esistenti tra essi.
Che cos'è il modello concettuale?
Il modello concettuale è uno schema, preliminare alla costruzione della banca dati, che descrive le proprietà del dato ritenute importanti ai fini del sistema in corso di realizzazione, indipendentemente dalla tecnologia che verrà utilizzata: il modello viene definito
"modello E-R" (Entità- Relazione) . In esso gli insiemi di oggetti d’interesse della parte del mondo reale che si vuole descrivere sono rappresentati come
entità e
attributi . Le
entità vengono definite per successivi processi di astrazione (classificazione, aggregazione, classificazione) a partire dalle singole occorrenze (
istanze ) presenti nel mondo reale. Esempio:
le città reali: Milano, Torino, Roma, Genova, Palermo sono istanze dell’entità CITTA’;
le regioni reali: Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Sicilia sono istanza dell’entità REGIONE.
Ogni entità è caratterizzata da un nome univoco all’interno del database e da attributi relativi. Le associazioni (relazioni) tra entità rappresentano legami significativi per la descrizione della realtà; ogni associazione è definita con un nome univoco e può essere corredata da attributi. Esempio: esiste un legame tra l’entità “CITTA’” e l’entità “REGIONE” in cui sono ubicate; il nome univoco che caratterizza l'associazione è "essere ubicato in". Le relazioni tra le entità sono definite dal “vincolo di cardinalità” , che definisce il numero minimo e massimo di volte d’istanze della relazione cui le entità possono partecipare.
Il modello relazionale: cenni storici
L’organizzazione dei dati secondo uno schema relazionale è stata proposta da E.F. Codd nel 1970 ; nel decennio successivo il modello ha avuto una rapida evoluzione anche grazie allo sviluppo, sempre in IBM, del linguaggio di interrogazione SQL (Structured Query Language) che, negli anni ’80 , diviene lo standard per la manipolazione dei dati e, dal 1981, è disponibile nei DBMS. Negli anni ‘90 si assiste all’incremento delle potenzialità del linguaggio SQL congiunto alla gestione di nuovi tipi di dato, come immagini, dati geografici e testi. Oggi, la diffusione di Internet, accanto alla definizione di standard internazionali (ISO/ANSI SQL2 e SQL3), consente l’accessibilità on-line delle banche dati, fornendo strumenti di elaborazione per ottenere i risultati attraverso il proprio browser internet.
Che cos'è una TABELLA?
La TABELLA è costituita da un set di righe e di colonne.
Una “riga” o record è una sequenza non vuota di valori e rappresenta un oggetto del mondo reale, un’unica istanza del soggetto della tabella: la “riga” di una tabella è la più piccola unità dati che può essere manipolata o inserita; la riga è composta dall’intera serie di campi della tabelle, sia quelli che contengono valori sia quelli che non li contengono.
Un “colonna” o "campo" è la struttura più piccola del database, rappresenta un attributo della tabella alla quale appartiene: il “campo” è la struttura utilizzata per immagazzinare il dato reale. Ogni “campo” di un database ben progettato contiene un unico valore e il suo nome identifica il tipo di valore che rappresenta.
Che cos'è una chiave primaria? Ogni tabella contiene almeno un campo che identifica ogni record in modo univoco.E’ un campo (attributo) o un gruppo di campi (di attributi) che identifica in modo univoco ogni record all’interno della tabella. Ogni tabella dovrebbe possedere una chiave primaria.